La FNC IPASVI a Ballarò. Mangiacavalli: diamo lavoro agli Infermieri perché sono vicini ai pazienti

Il 9 Febbraio scorso alla trasmissione televisiva Ballarò, su Raitre, si è parlato della nostra professione. Presente all’evento televisivo anche il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il presidente IPASVI Barbara Mangiacavalli accompagnata da un gruppo di colleghi della Federazione e del Collegio Ipasvi di Roma, tra cui Beatrice Mazzoleni, Pierpaolo Pateri, Lia Pulimeno, Maria Rosaria Alvaro, Daniela Tartaglini, Lorenzetti Claudia, Carlo Turci, Maurizio Zega, Francesco Scerbo, Bertoldi Italo, Buonomo Valentina, Bussu Matteo, Miani Giada, Parolisi M. Stella e Peraio Tamara. Presente tra il pubblico anche la senatrice Annalisa Silvestro (PD ed ex-Presidente Ipasvi), profonda conoscitrice delle “questioni” infermieristiche.

Il programma di approfondimento ha fatto il punto sulla situazione occupazionale in Italia tra gli Infermieri, costretti ad emigrare all’estero, soprattutto in Inghilterra e in Germania.

Per chiunque se lo posse perso, è online da pochi minuti, la registrazione completa della puntata andata in onda Martedì 9 Febbraio 2016.

A seguire i punti salienti e gli interventi degli ospiti presenti in trasmissione.

Mangiacavalli: …ha ribadito in poche parole le ragioni degli Infermieri Italiani che devono affrontare sulle proprie spalle e tutti i giorni le cose che non vanno nella sanità italiana. Occorre un ricambio generazionale, gli Infermieri più anziani devono andare in pensione perché non ce la fanno più; i nostri giovani più bravi vanno via in Inghilterra o in Germania, mentre in Italia gli Infermieri in servizio sono sempre meno. Per questo servono più assunzioni. La presidentessa nazionale degli Infermieri è stata chiara ricordando che i giovani talenti stanno scappando via, è arrivato il momento di trattenerli o di riportarli nel nostro paese; gli Infermieri oggi costituisco una grande risorsa per i paesi esteri, ma possono fare la differenza anche in Italia.

Inoltre in diretta televisiva una paziente si è lamentata con il ministro Lorenzin per un paradosso tutto italiano: liste d’attesa lunghissime nel pubblico, liste d’attesa inesistenti nel privato; e a quanto si è capito il privato farebbe più accessi del pubblico. Lorenzin dal canto suo ha cercato di difendere la pubblica sanità adducendo giustificazioni e motivazioni di cui oramai la gente è stanca: “attualmente l’Italia ha la terza sanità migliore al mondo, qui ci sono le eccellenze, ma rischiamo di perderle; dobbiamo combattere per tenerle nel nostro Paese; purtroppo i tagli non vanno a nostro favore e a favore della sanità; quest’anno dovremmo avere 2,5 miliardi di euro in più da spendere nel settore della salute”.

Pina D’Onofrio, medico di base nel Lazio, ha fatto il punto sulle cosiddette “prestazioni appropriate”, riferendo al ministro che è una Legge fatta male e che danneggia la popolazione, oltre a mortificare il lavoro della classe medica. Oggi i medici hanno paura di prescrivere per non incorrere in sanzioni ed è tutto a danno dell’utente finale, che spesso si trovano a pagare più ricette e più ticket.

Venerdì (12 Febbraio 2016) associazioni sindacali e regioni saranno convocati a Roma presso il Ministero della Salute, ha ricordato Lorenzin, per fare il punto sulle “Appropriatezza delle cure” e sul perché le cose non funzionano, nel rispetto dei dettami del Piano Triennale.

Gianluca Albanese, medico precario in un ospedale a Catania, ha parlato del precariato della categoria e degli organici sempre più carenti: “i medici e gli infermieri non riescono più a garantire degnamente le cure e a non offrire la sperata qualità delle prestazioni; il nostro è un precariato atipico che potrebbe essere superato ristrutturando il SSN”.

Mangiacavalli, FNC IPASVI: “abbiamo il problema degli organici e del blocco del turn-over; l’appropriatezza deve essere di natura organizzativa, gli Infermieri devono essere messi in grado di stare vicini al paziente, perché è la nostra natura farlo”.

via nurse24.it

Leggi anche

Basta pacche sulle spalle e di chiamarci angeli ed eroi. Si passi ai fatti, l’ultimatum della FNOPI

E’ finito il tempo delle pacche sulle spalle e di chiamare “angeli” ed “eroi” gli …

Skip to content