La dottoressa Lorena Martini è stata nominata dalla Asl di Frosinone come dirigente Infermieristico. Il presidente del Collegio Provinciale IPASVI di Frosinone, Gennaro Scialò, ha commentato con entusiasmo la notizia. Scialò ha però espresso con fermezza le posizioni del collegio.
Le parole di Gennaro Scialò
Come organo di rappresentanza Professionale non siamo mai stati teneri con il commissario Macchitella. La nomina del dirigente Infermieristico è il primo flebile passo da parte della ASL verso la piena attuazione della normativa vigente. Bisogna riconoscere che da parte del Commissario Straordinario si è proceduto, anche se non alacremente come avremmo voluto, ad iniziare il percorso definito dall’atto di autonomia aziendale. Ed ecco che ricompaiono i fantasmi del passato, di matrice sindacale, che con azioni trasversali a tutto e tutti, hanno sempre impedito che non solo gli Infermieri, ma tutte le professioni sanitarie, potessero aver riconosciuta la loro autonomia gestionale. Definire l’azione sindacale temeraria è sicuramente un eufemismo. Da una parte si potrebbe pensare ad una assoluta mancanza di capacità sulla contestazione di un atto che la ASl di Frosinone ha redatto nel totale rispetto della normativa vigente e in perfetta analogia a quanto fatto da tutte le Aziende del Lazio, dall’altra, non vorremmo assistere all’estremo tentativo strumentale legato a logiche lobbistiche o ad i soliti interessi ad personam volti a delegittimare e scardinare finalmente la nascita di una struttura di governo specifico delle Professioni Sanitarie.
Il nostro Dipartimento non avrà battute d’arresto
La costituzione del nostro Dipartimento non deve avere battute di arresto, anzi, ci adopereremo ancora una volta come pungolo perché la nomina della Dirigente di che trattasi non rimanga fine a se stessa e che gli sia data la possibilità di agire con serenità e tranquillità. Non abbiamo dubbi, infatti, sulle capacità della collega Lorena Martini, visto il suo notevole spessore curriculare ed il pregresso in altri incarichi. Proprio per questo tutti gli infermieri della Provincia non permetteranno ciò perché: #sonopronti per andare verso nuovi orizzonti organizzativi, gestionali e professionali; #sonopronti per mettere a disposizione dei cittadini e della sanità provinciale la loro competenza e professionalità; #sonopronti per svolgere i ruoli e le funzioni che la legge attribuisce loro con il fine di contribuire a garantire il diritto alla salute ed erogare una buona e completa assistenza infermieristica.