Una sala gremita di professionisti Infermieri e studenti dei corsi di laurea in Infermieristica di Tor Vegata e La Sapienza, ha fatto da cornice all’evento formativo organizzato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Frosinone e moderato dal suo presidente, Gennaro Scialò e da Ausilia Pulimeno, vicepresidente FNOPI. Responsabilità professionale e sicurezza delle cure, i temi trattati con perizia dai relatori presenti. Ospite d’onore, Federico Gelli, relatore della legge 24/2017 sulle “disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie”.
Intensa e ricca di emozioni la mattinata, aperta con la visione del video, realizzato dalla FNOPI, che ha ripercorso il ruolo dell’infermiere nella storia, fino ad arrivare alla presentazione del nuovo Codice Deontologico.
Loreana Macale, Vice Presidente OPI Frosinone
Come OPI, con l’evento di oggi abbiamo voluto dare la possibilità a tutti gli iscritti al nostro ordine e a quelli provenienti da altri OPI provinciali, di vedere la video-presentazione del codice deontologico. Quando è stato presentato, infatti, era riservato ai presidenti e mi sembrava giusto adesso condividerlo con tutti, in quanto si è trattato di un momento emozionante. Il codice non è soltanto un atto formale, ma è fatto di valori che, dico sempre, devi sentire dentro. Se i valori arrivano al professionista dal punto di vista emozionale, questi sarà più portato ad avere un comportamento deontologico agito, secondo i principi ispirati dal codice stesso.
Aceti: è necessario ragionare sui numeri e dati reali
Ad aprire i lavori, Tonino Aceti, portavoce FNOPI, sul tema dell’equità e la sostenibilità nella sicurezza delle cure e della persona assistita. In questo momento storico, si parla molto di autonomia differenziata. Lo si fa anche nel programma di governo giallo-rosso. Però per affrontare in modo competente e utile questa tematica, che è molto legata al tema dell’equità dei diritti dei cittadini e dei pazienti, bisogna partire da un ragionamento basato sulle evidenze, sui numeri e sui dati. E guardando all’esperienza delle autonomie speciali che esistono nel nostro paese e andando a guardare la loro capacità di tenuta di conti e soprattutto di garantire i livelli essenziali di assistenza, ci accorgiamo che c’è qualche criticità. Infatti, secondo i dati della Corte dei Conti, la maggior quota di disavanzo in sanità è prodotta proprio da queste regioni. Oggi stiamo parlando di legge 24 e l’autonomia differenziata, se impostata bene deve garantire l’attuazione della legge, per far sì che i cittadini abbiano lo stesso livello di fiducia nelle istituzioni in tutti i territori del paese e in tutte le regioni.
Ad introdurre il tema della legge 24, la stessa Loreana Macale, che ha spiegato nel dettaglio come mai la legge Gelli prevedesse l’adeguamento, attraverso le linee guida e le buone pratiche. Abbiamo fatto una panoramica dello stato dell’arte delle società scientifiche e Infermieristiche che stanno scrivendo e scriveranno ancora le linee guida di carattere clinico e assistenziale, che tutti noi Infermieri, nelle 6 aree individuate da Agenas, dovremmo seguire. Ho voluto inoltre che si entrasse nel dettaglio degli eventi formativi. Questo affinché i colleghi capissero, che alla fine di un convegno, quello che ti devi portare a casa sono quanto meno delle conoscenze aggiuntive nel tuo campo professionale. E poi, la curiosità di andare ad approfondire quei temi che casomai nel convegno ti hanno lasciato dei dubbi. Un professionista più formato è sicuro delle sue competenze e ne usufruisce sia il cittadino che si sente più tutelato, sia il professionista stesso che si sente più sicuro e soddisfatto del suo agire.
Mazzoleni: una giornata di oggi è un dono per i professionisti
E a proposito di formazione è intervenuta anche Beatrice Mazzoleni, Segretario del Comitato Centrale FNOPI. L’attuale situazione del nostro sistema sanitario e salute richiede ormai che ci sia un infermiere specializzato. Nemmeno più con competenze avanzate ma specializzazioni che hanno una necessità di coinvolgimento dal punto di vista della formazione in primis. Una formazione che deve rivedere il corso di laurea nella triennale, fino a ragionare alle lauree magistrali ad indirizzo clinico e provare magari a buttare anche un pensiero sulle scuole di specialità, oltre che ai master. In più, dobbiamo ragionare anche su quale modello organizzativo prevede livelli di competenza diversificati, che rispondono ai diversi bisogni sia del sistema, sia della formazione che del nostro assistito. Infatti, all’interno della Federazione, insieme ad altri esperti, che arrivano dal mondo della formazione e dell’organizzazione per esempio, stiamo immaginando il futuro della professione a medio e lungo termine: nei prossimi 10 e 20 anni. Questo, per capire quale potrà essere l’infermiere più efficace nel sistema. Parole di approvazione sono state spese, da parte del Segretario, anche nei confronti dell’iniziativa dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Frosinone di regalare a tutti i partecipanti del corso, una copia stampata del Codice Deontologico. Credo che anche simbolicamente il dono fatto oggi dall’OPI di Frosinone a tutti i partecipanti, sia un segno importante, perché applica quelle che sono le regolamentazioni deontologiche. La Federazione ha previsto, infatti, che gli ordini provinciali siano i portavoce della parte deontologica. Il Codice crea un senso di appartenenza nei professionisti e lo vedono come uno strumento fondamentale nella pratica quotidiana.
Gelli: mancano quattro decreti attuativi
A chiusura della mattinata, l’intervento di Federico Gelli che a due anni dall’approvazione della legge 24 fa il punto della situazione. Per la piena applicazione della legge 24/2017 mancano 4 decreti attuativi e tre di questi riguardano l’aspetto assicurativo. Sicuramente in essi si devono contemplare la definizione dei massimali delle polizze assicurative e la capacità dell’azione diretta per ottenere un risarcimento in tempi rapidi e brevi. Ma c’è anche una parte molto interessante legata all’aspetto della formazione del professionista: la formazione continua, l’ECM e la possibilità di un professionista di essere valutato e contemplato nella sua attività, rispetto al percorso formativo che questo può svolgere. I decreti dovranno definire il grado di responsabilità e di colpa che un professionista può avere pur avendo contemplato pienamente i propri crediti formativi. Altrimenti, per coloro che invece questi crediti o il percorso formativo non fossero svolti in maniera corretta, potrà essere ricalcolata la graduazione della colpa. Una parte molto delicata, molto difficile ed è evidente che anche le imprese di assicurazione potranno eventualmente rivalersi nei confronti del professionista, se questi è negligente nello svolgere la propria formazione e il proprio aggiornamento.
Valore aggiunto del percorso formativo previsto dall’evento OPI Frosinone, le due relazioni esposte nel pomeriggio, riguardanti gli aspetti penali, civili e giuridici della professione Infermieristica. La prima, di Guido Locasciulli, Consulente legale dell’Osservatorio permanente sulla Responsabilità Professionale FNOPI e la seconda, di Antonio Mastrangeli, Consulente legale OPI Frosinone. Nel caso di errore incolpevole del sanitario per colpa da imperizia se sono state rispettate le raccomandazioni delle linee guida o le buone pratiche, adeguate al caso di specie, è previsto espressamente che il professionista non debba rispondere nel caso di imperizia, grave o lieve. Risponde invece in caso di negligenza e imprudenza. Ovviamente si vuole tutelare il sanitario per metterlo in condizioni di tranquillità e di assolvere con competenza alla propria funzione. Sono fuori da questa esimente, i casi di dolo. Con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale della Magistratura e la FNOPI si è concretizzato un percorso di riconoscimento anche nell’ambito processuale di consulenza tecnica delle professioni Infermieristiche. Oggi, ogni tribunale italiano, sia penale che civile, avrà l’obbligo di inserire nei propri albi la professionalità dell’infermiere insieme a quella di consulente tecnico d’ufficio medico legale. Quindi a tutti gli effetti, l’infermiere diventerà consulente tecnico in lista, in aggiunta al medico legale.
Grande soddisfazione è stata espressa da Gennaro Scialò L’evento di oggi è risultato essere pregnante per quello che poteva essere un percorso di formazione e di informazione professionale su un tema che vedeva due aspetti così importanti. Abbiamo avuto una massiccia presenza. Siamo stati full sin dal quinto giorno dall’apertura delle iscrizioni. Ci sono oltre 200 professionisti Infermieri della provincia e anche di altre province, oltre agli iscritti ai terzi anni dei corsi di laurea d’Infermieristica. Ci riteniamo soddisfatti, ma sappiamo che è un punto d’inizio. Infatti, abbiamo comunicato ai colleghi che siamo a disposizione per dare consulenza per quanto riguarda le tematiche che abbiamo sviscerato in questa giornata.