Dopo i famosi codici colore del triage attribuiti all’utenza che arriva al Pronto Soccorso, assegnati in base alla gravità del caso con i colori di Bianco, Verde, Giallo e Rosso, un nuovo codice si è affacciato in alcune Asl Italiane ed è il Codice Rosa. Riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di debolezza, più facilmente possono diventare soggeti di violenza: donne, bambini, anziani, immigrati e omosessuali.
L’individuazione prima, e l’attribuzione poi, è data da personale addestrato a recepire segnali sottili, in quanto tali violenze, in maggior numero effettuate in ambiente casalingo, non sempre sono denunciate o dichiarate. Nel momento in cui, si sospetti di tale violenze, una Task Force, formata da personale sanitario, ma anche da forze dell’ordine, si mette in moto, per scovare tale reato, e individuare l’autore della violenza. Il Codice Rosa nasce nel 2010 nell’Azienda Usl 9 di Grosseto come progetto pilota. Nel 2012, con la firma del protocollo d’intesa tra la Regione Toscana e la Procura Generale della Repubblica di Firenze, diviene progetto regionale. Attualmente tale progetto è esteso alle Asl di Arezzo, Lucca, Prato, Viareggio, Grosseto, Pisa, Livorno, Empoli. L’obiettivo ultimo è quello di prevenire e contrastare il fenomeno della violenza nelle fasce deboli della popolazione, scovando e attribuendo pene adeguate a coloro che effettuano tali violenze. La formazione del personale è molto importante e complessa, riguarda più figure professionali, tra cui “le sentinelle” a cui si da il compito di individuare retroscena di violenza nascosta. Il progetto si identifica con il logo regionale Codice Rosa e rappresenta due mezzelune simbolo di accoglienza e aiuto alle vittime di violenza. Riconoscere tale simbolo è importante, per ricondurre le varie iniziative a tale progetto.
via www.nurse24.it